Dopo i grandi recuperi storici, le stagioni della ricerca impostata su Aquileia romana e su Palmanova veneziana, Piero De Martin con la sua scultura ci riporta alla natura che lui tanto ama e con
la quale si sente in piena sintonia. Ed ecco alla Terrazza a Mare di Sabbiadoro, visitabile in questi giorni e sino alla metà di agosto, una mostra che consoliderà il grande
successo dello scultore friulano, il suo lavoro, la sua docenza nella scuola udinese e la sua ricerca viva. La mostra di queste settimane ci riporta, dicevamo, alla natura, infatti l’artista
consolida la sua ricerca sugli elementi fondamentali dell’esistenza: l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco. E così proprio questa consistenza eterea possiedono le sue opere, la trasparenza e la
tensione agli azzurri che possiedono molti dei suoi capolavori richiamano il senso espressivo dell’acqua, questa sostanza è pura, limpida, improvvisa e sgorga come la fantasia dell’autore con
un’immediatezza scrosciante. L’aria invece è come l’opera di De Martin, quasi impalbabile, al di là della materia che evidentemente si presta al senso tattile. Molte opere dello scultore
possiedono una dimensione quasi impareggiabile di impalpabilità, una sostanza, una specie di vero al confine con il sogno.
La terra è la vera sostanza nella quale siamo immersi tutti, tutti deriviamo dalla terra e dalla materia, la materia è il contrario rispetto all’aria intesa come non materia.
La scultura di De Martin vive questa sorta di voluta contraddizione interna, questa specie di essere-non essere, come se dal sogno cui precedentemente accennavamo ci ripresentassimo desti, fisicamente presenti, sgombra la mente dalla leggerezza del sogno, pesanti di terra materia. Ma poi nella ricerca di De Martin vive la misura del fuoco, fuoco elemento distruttore, fuoco elemento forgiatore dei metalli. Vulcano, la divinità del fuoco forgiava i metalli, l’artista è sempre una sorta di Vulcano forgiatore, una sorta di demiurgo costruttore e distruttore di materia, la materia con il fuoco cambia aspetto, cambia vita, pelle, dimensione e persino pensiero. E allora De Martin ci lusinga con le sue acque con i suoi fuochi, spegne passioni in noi visitatori e allo stesso tempo accende pire inestinguibili, come il pensiero che si dilata nei rossi accessi di questo tramonto, qui, dietro alla Terrazza a Mare di Lignano dove possiamo godere questa bella mostra. (testo di Vito Sutto dal periodico Stralignano - 2012)
Foto di Alessio Buldrin by www.fotoegraficaimmagini.com